Introduzione


Una corretta valutazione della Disabilità Intellettiva e dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento dovrebbe includere alcune buone prassi per esaminatore e informatori, nonché alcuni accorgimenti riguardo al contesto di indagine. Ne parliamo in questo articolo.



1. Requisiti del valutatore



È stato accertato che l’intervista, la compilazione del modulo per l’intervista e il calcolo del punteggio possono essere effettuati con efficacia da diverse figure professionali che lavorano con le persone con DI e/o DSA. 


Come suddetto, una sostanziale concordanza nell'attribuzione del punteggio è stata riscontrata per psichiatri, psicologi, infermieri, educatori e assistenti sociali. 


In generale l’affidabilità del valutatore è risultata maggiore per i professionisti con formazione approfondita sulla co-occorrenza psicopatologica nelle persone con DI/DSA, esperienza clinica, conoscenza delle tecniche dell’intervista, dimestichezza con la compilazione di strumenti e con l’interpretazione dei risultati. 


È dunque consigliabile far eseguire la valutazione, o almeno farla controllare, da un professionista con queste caratteristiche, soprattutto da psichiatri o psicologi clinici con alta specializzazione nei disturbi del neurosviluppo. 


Ulteriori requisiti di adeguatezza e di efficacia dell’intervistatore riguardano le capacità comunicative e relazionali con le persone con DI/DSA, i loro familiari e gli altri prestatori di assistenza abituali. 


Una delle difficoltà maggiori consiste nel riuscire a ottimizzare la comprensione di ogni item nell'informatore senza esercitare alcun condizionamento.



2. Caratteristiche dell’informatore



L’intervista atta alla raccolta delle informazioni necessarie a compilare il modulo per l’intervista può essere rivolta alla persona con DI/ DSA, se ha buone capacità comunicative e di insight psicologico, oppure a un suo familiare, professionista di aiuto, prestatore abituale di assistenza, amico o a chiunque la conosca bene e da molto tempo.


Le informazioni riferite all'intero arco di vita sono quelle che massimizzano la sensibilità dello strumento. 


L’intervistato viene interrogato in merito ai comportamenti della persona con DI/DSA rispetto all'intero arco di vita o comunque al massimo lasso di tempo possibile per la conoscenza specifica dell’informatore. 


La necessità di ottenere informazioni precise e sul lungo periodo richiede in alcuni casi il coinvolgimento di più informatori. 


Compilare più strumenti sulla base dei dati forniti da informatori diversi e integrare i risultati è utile ad allargare il periodo di insistenza della valutazione, ma anche a ridurre le distorsioni (bias) legate alle informazioni false e alle interpretazioni personali dei singoli informatori. 


La valutazione della coerenza fra informatori diversi rispetto alle sindromi e agli item dello strumento è ancora in fase di approfondimento.



3. Ambiente e contesto di valutazione



Se viene intervistata una persona con DI e/o DSA, si consiglia di osservare la massima flessibilità nella scelta del luogo, nella durata e nelle modalità dell’intervista. 


È raccomandabile eseguire la somministrazione del test in un contesto familiare; particolarmente indicati sono ovviamente i luoghi che la persona frequenta abitualmente. 


Se ciò non è possibile, è preferibile scegliere un luogo accogliente, silenzioso e con stimoli sensoriali limitati. 


Gli ambienti troppo “medicalizzati” possono suscitare paura o disagio, per cui, anche quando è inevitabile svolgere il colloquio in un ambulatorio sanitario, conviene liberarlo il più possibile da apparecchiature e strumenti tecnici (ad esempio, siringhe, aghi, sfigmomanometri, fonendoscopi). 


Per lo stesso motivo è opportuno evitare di indossare camici o altri indumenti tipici delle professioni sanitarie. 


Quando l’intervista non viene rivolta alla persona con DI/DSA ma a qualcuno che la conosce bene, è preferibile che la persona con DI/DSA, oggetto di valutazione, non sia presente all'intervista, per evitare interferenze e disagi. 


L’informatore deve poter rispondere con serenità e concentrazione all'intervista. Anche per il valutatore è fondamentale avere la libertà di fare domande senza temere di urtare la sensibilità della persona con DI/DSA.



Bibliografia



Marco O. Bertelli, SPAIDD-G Systematic Psychopathological Assessment for persons with Intellectual and Developmental Disabilities – General screening, Valutazione psicopatologica sistematica per le persone con disabilità intellettiva o dello sviluppo – screening generale, Manuale, Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. © 2019, Giunti Psychometrics S.r.l. – Firenze