Soft skills: cosa sono e quale ruolo giocheranno nel prossimo futuro
Le soft skills sono un insieme di competenze trasversali caratteristiche dell’essere umano, fondamentali per vivere con serenità con sé stessi e con gli altri, tanto nei contesti lavorativi quanto in quelli sociali.
Soft skills: la lista alternativa delle 15 abilità
Le soft skills sono le caratteristiche e le abilità psico-comportamentali che una persona dovrebbe avere per rispondere correttamente agli stimoli provenienti dal contesto sociale e professionale.
Sono le competenze trasversali che, di norma, si inseriscono in fondo al CV, dopo le esperienze professionali, gli studi e le conoscenze.
In un prossimo futuro, tuttavia, potrebbero occupare i primissimi posti dei curricula dei professionisti di tutto il mondo, vediamo per quali motivazioni.
Alcuni membri del Forbes Coaches Council, in un recente articolo tratto dalla famosa rivista americana, hanno redatto una lista “alternativa” delle 15 soft skill che una persona dovrebbe possedere per avere successo:
Empatia: senza di essa sarebbe impossibile comprendere gli stati d’animo, i comportamenti, le motivazioni e le decisioni altrui. È una delle soft skills più importanti ai fini dell’adattamento della persona all’interno del contesto sociale e professionale
Abilità di influenzare i colleghi: non è importante solo il saper lavorare insieme ai propri colleghi. È importante anche avere l’abilità di influenzarli, di convincerli delle proprie decisioni. In questo modo è possibile studiare la solidità delle proprie idee
Intelligenza Emotiva: nota come la capacità di comprendere, valutare e gestire le proprie emozioni
Curiosità e positività: una caratteristica imprescindibile, non solo per i nuovi arrivati, ma anche per le persone che lavorano da più tempo nello stesso contesto aziendale. La capacità di meravigliarsi, di stupirsi, di entusiasmarsi è la vera ricetta per fare del lavoro la propria passione
Ascolto attivo: ascoltare gli altri può insegnare grandi cose e rivelare intenzioni e stati d’animo cruciali ai fini decisionali
Umiltà: essere umili nel favorire gli altri, ascoltando la loro opinione, collaborando con loro alla realizzazione dei loro progetti. Pensare prima al successo degli altri, piuttosto che al proprio, favorisce la cooperazione e migliora l’unità di squadra
Comunicazione: parlare in modo contestuale, ascoltare con concentrazione, diventare un membro importante della squadra. Un buon metodo per rafforzarla è quello di allenarsi nello scambio reciproco di informazioni
Coraggio di proporre la propria opinione: essere coraggiosi nell'offrire la propria visione e il proprio punto di vista rafforza il coinvolgimento personale, la capacità di prendere decisioni e trovare soluzioni efficaci e creative
Costruire relazioni: le relazioni che si riescono ad instaurare nel contesto lavorativo permettono alla squadra di rimanere unita e coesa, orientando gli sforzi del singolo per l’obiettivo comune
Coscienza di sé: la capacità di mantenere un atteggiamento critico nei propri confronti. Mettersi nei panni altrui permette alla persona di correggere i propri comportamenti negativi e valorizzare quelli che producono un effetto positivo sui colleghi
2. C’è una relazione tra soft skills e produttività?
In un recente studio condotto da Namrata Kala, Professore di Economia al MIT Sloan, in collaborazione con l’Università del Michigan e il Boston College è emersa una chiara relazione tra soft skills e produttività nei contesti lavorativi.
Lo studio prevedeva che il personale di un’azienda di Bangalore seguisse dei Corsi della durata complessiva di 12 mesi per migliorare le loro soft skills, in particolare, l’attitudine al problem solving, la capacità comunicativa e quella decisionale.
Lo studio ha messo in luce che il miglioramento delle soft skills dei dipendenti si è riflesso nella produttività aziendale, generando un innalzamento del ROI (Ritorno sull’Investimento) del 250% in soli 8 mesi.
3. Uomini e robot: le soft skills salveranno i lavoratori
Alcuni studi condotti di recente da Forrester e McKinsey stimano che circa la metà dei lavori attualmente esistenti negli Stati Uniti, nei prossimi 50 anni, verrà completamente automatizzata.
In uno scenario così ostico, che ruolo potrebbero giocare le soft skills?
Allarmismo a parte, le soft skills potrebbero costituire una delle risorse centrali per la salvaguardia del genere umano al lavoro.
In particolar modo, in relazione a tutte le situazioni dove è richiesta la presenza di due componenti difficilmente automatizzabili: le emozioni e la capacità di adattamento al contesto.
Prendiamo in esame, per esempio, il lavoro del medico. Un robot porterebbe a termine un intervento chirurgico o farebbe una diagnosi con molta più accuratezza di un uomo. Tuttavia, gestirebbe con freddezza una comunicazione complessa, come quella di informare i familiari di un paziente sull'esito nefasto di un’operazione o di una terapia.
Un altro esempio è il lavoro di barista. Un robot preparerebbe i cocktail con assoluta precisione, intrattenendo gli avventori con spettacolari acrobazie. Tuttavia, come interagirebbe con un cliente che ha bisogno di parlare ed è in cerca di un consiglio? Saprebbe intrattenere una conversazione intima in modo discreto e rispettoso?
In questo senso, in un prossimo futuro, le soft skills umane, data la loro unicità, potrebbero essere considerate meno marginali e andare a rivestire un ruolo via via sempre più centrale.
4. Da “soft skills” a “power skills”
Molti esperti stanno dibattendo sulla significatività della parola “soft skills”. Alcuni di loro hanno mosso dei dubbi in merito al suo potere evocativo e rappresentativo.
P. J. Hanlon, Presidente del Dartmouth College del New England ha proposto un nuovo aggettivo da porre al posto di “soft”: “power”.
Dal punto di vista di Hanlon, la parola “power skills” sarebbe in grado di rappresentare con maggiore intensità e precisione l’insieme di quelle abilità in grado di fare la differenza nei contesti sociali e professionali.
Parallelamente, molti colossi del web come Google e Twitter hanno condotto degli studi per vedere quale fosse, all'interno delle loro società, il modello di gruppo di professionisti più produttivo. E’ emerso che, più i gruppi sono costituiti da personalità differenti, più sono forti. Creativi che lavorano con tecnici, esperti della comunicazione con ingegneri e programmatori, sembrano essere gli abbinamenti professionali che producono maggiori risultati.
Nella prospettiva di un futuro sempre più restrittivo, diviene importante investire non solo nella preparazione tecnica, ma anche nel potenziamento di quelle abilità psico-comportamentali che fanno dell’uomo un essere speciale e insostituibile, una macchina complessa fatta di carne, sangue, pensieri ed emozioni.
Bibliografia:
Anant Agarwal, Data reveals why the “soft” in “soft skills” is a major misnomer, Forbes
Dylan Walsh, Soft skills training brings substantial returns on investment, MIT Sloan
Forbes Coaches Council, 15 soft skills you need to succeed when entering the workforce, Forbes
Stephen M. Kosslyn, Are you developing skills that won’t be automated?, Harvard Business Review
Meredith Somers, 4 things you need to know about soft skills, MIT Sloan