Introduzione



I sistemi educativi sono cambiati e migliorati nel corso degli anni e con essi anche i programmi d’insegnamento. I metodi tradizionali hanno lasciato spazio a un apprendimento di tipo costruttivista, che pone l’accento sul modo in cui l’individuo apprende. 


L’apprendimento quindi non è più inteso solo come un mero processo di acquisizione di nozioni, ma anche come un processo di trasferimento, interpretazione e costruzione di nuove conoscenze e competenze. 


Apprendimento e insegnamento sono dunque intrinsecamente collegati a fattori sociali e comportamentali dello sviluppo umano come cognizione, emozioni, motivazione, interazione sociale e comunicazione (APA, 2015).


In questo articolo parleremo delle qualità fondamentali per insegnare con efficacia e dei principi cardine dell’apprendimento, al fine di fornire qualche utile consiglio per migliorare la relazione insegnante-studente.



1. Le qualità e le competenze dell'insegnante di successo



Diversi studi hanno indagato le caratteristiche che un insegnante dovrebbe avere per essere efficace e, in linea generale, i risultati di tali mostrano che l’insegnante “modello” è colui che ispira, motiva e lavora insieme agli studenti per far sì che essi sviluppino nuove competenze e accrescano il loro potenziale. 


Diversi studi indicano che l'insegnante di successo è una persona (Azer, A.S., 2005):


  • entusiasta;
  • amichevole;
  • accomodante;
  • in grado di sviluppare una relazione positiva con gli studenti;
  • impegnata nel percorso di crescita dei propri studenti;
  • disponibile e facilmente reperibile;
  • interessata agli studenti come persone;
  • sempre consapevole del proprio status di modello da imitare.


In poche parole, egli ha un ruolo ben definito e rispettato. È innovativo, organizzato, ha la funzione di facilitatore, è collaborativo, affidabile e fiducioso nell'apprendimento.


Per un insegnante è importante (Lumpkin, A; Claxton, H.; Wilson, A.; 2014):


  • mantenere il focus sull'apprendimento degli studenti: concentrarsi sui bisogni educativi individuali degli studenti, lavorare con passione, incoraggiare e apprezzare la diversità. Interagire e comunicare in maniera efficace con gli altri, motivare gli studenti e offrire dei riscontri costruttivi. Dimostrare creatività nello stile d’insegnamento, spiegare in maniera chiara argomenti difficili, creare un clima di fiducia e aiutare gli studenti a vedere i fallimenti come esperienze di crescita. Incoraggiare i bambini/ragazzi a pensare in maniera critica e insegnare loro come pensare e non "cosa" pensare. Incoraggiare le domande degli studenti e il lavoro di gruppo, motivando i bambini/ragazzi a trovare sempre nuove soluzioni e idee (Azer, A.S., 2005);
  • orientarsi verso il miglioramento personale: aiutare gli studenti ad accrescere le loro competenze e conoscenze, accettare i cambiamenti, imparare e risolvere i problemi in modo collaborativo;
  • instaurare relazioni positive: possedere un’intelligenza emotiva, che consiste in una competenza personale e sociale che permette di gestire sé stessi e le proprie relazioni con gli altri. In primo luogo, avere un’auto-consapevolezza cognitiva ed emotiva aiuta a conoscere i propri limiti e punti di forza, portando a una maggiore fiducia in sé stessi e una maggiore auto-efficacia. In secondo luogo, migliora la capacità di monitorare i propri stati d’animo e superare con più facilità gli ostacoli e le difficoltà. Infine, permette di avere consapevolezza delle emozioni altrui e permette di comprendere le emozioni, i punti di vista e le idee degli altri, facilitando la crescita collaborativa e le abilità sociali;
  • collaborare con altri insegnanti: le relazioni con i colleghi basate sulla fiducia e la cooperazione permettono di creare un clima produttivo che si autoalimenta e permette di focalizzarsi sugli studenti e accrescere le proprie conoscenze, accogliendo spunti da altri insegnanti e offrendone altrettanti. La cooperazione permette di valutare le proprie strategie di insegnamento e modificarle nel caso in cui esse non si dimostrassero efficaci.



2. I principi dell’apprendimento ottimale



Gli studenti necessitano di una formazione organizzata, di modelli da seguire e una pratica guidata, così da poter acquisire adeguate strategie di comprensione profonda, pensiero critico, curiosità personale e voglia di apprendere in maniera personale. 


La ricerca scientifica ha proposto diversi principi per un apprendimento ottimale, focalizzati sull’evidenza empirica delle diverse teorie di apprendimento (Graesser, A.C.; 2011):


  • contiguità: le conoscenze da integrare con le proprie devono essere presentate in modo contiguo nello spazio e nel tempo;
  • radicamento percettivo-motorio: gli studenti imparano meglio quando gli insegnanti collegano i concetti alle esperienze concrete;
  • effetto di generazione delle idee: l’apprendimento è migliore quando gli studenti producono attivamente i quesiti e le conseguenti risposte;
  • storie e casi esemplificativi: gli studenti tendono a ricordare storie ed esempi pratici meglio di nozioni puramente teoriche e di principi astratti;
  • riscontri: gli studenti beneficiano di riscontri costruttivi, sia nel caso in cui essi abbiano mostrato una prestazione ottimale, sia in caso di fallimento, poiché fungono da stimolo e crescita personale;
  • carico cognitivo gestibile: le nuove nozioni non devono sovraccaricare la memoria di lavoro;
  • squilibrio cognitivo: il ragionamento profondo e l’apprendimento sono stimolati da problemi che creano squilibrio cognitivo quali ostacoli agli obiettivi, contraddizioni, conflitti e anomalie;
  • flessibilità cognitiva: essa migliora quando nozioni, idee, competenze, procedure e profondi principi concettuali sono presentati da più punti di vista;
  • principio riccioli d’oro: i compiti assegnati non dovrebbero essere troppo difficili o troppo facili, ma del giusto livello di difficoltà, in base alle abilità e alle conoscenze pregresse degli studenti;
  • apprendimento ancorato: l’apprendimento è più profondo e gli studenti sono più motivati quando i materiali e le competenze sono ancorati ai problemi del mondo reale.



3. La relazione insegnante-studente: cos’è e come migliorarla



 

Avere una relazione efficace ed efficiente con i propri studenti ha implicazioni importanti, positive e durature per lo sviluppo accademico, emotivo e sociale dei bambini/ragazzi.


È importante sottolineare che la relazione tra insegnante e studente è di natura bidirezionale. Diviene quindi necessario nutrirla e incrementarla da entrambi i punti di vista.


La ricerca scientifica ha osservato infatti che gli studenti che intrattengono rapporti aperti e positivi con i propri insegnanti raggiungono livelli più elevati di successo, sono maggiormente motivati e mantengono più facilmente un corretto comportamento in classe.


Come migliorare, quindi, la relazione tra insegnante e studente?


Ecco alcune semplici strategie (Rimm-Kaufman, S., &Sandilos, L.; 2010):



  • entrare in connessione con ogni studente della propria classe;
  • fare uno sforzo per trascorrere del tempo individualmente con ogni studente;
  • essere consapevoli dei messaggi espliciti e impliciti che si danno agli studenti;
  • mostrare ai propri studenti che si ha a cuore il loro successo scolastico ed extra-scolastico attraverso azioni e parole;
  • creare un clima positivo, che non siafocalizzato unicamente sulla relazione insegnante-studente, ma anche tra pari.


Concludiamo indicando anche i comportamenti e gli atteggiamenti che dovrebbero essere evitati:



  • non presupporre che essere gentili e rispettosi verso gli studenti sia sufficiente per incentivare la realizzazione degli stessi;
  • non rinunciare troppo rapidamente agli sforzi nello sviluppare relazioni positive con studenti difficili;
  • non aspettare che si verifichino comportamenti negativi in classe, ma essere proattivi sin dall’inizio nel creare un clima relazionale positivo;
  • evitare di mostrare irritabilità o esasperazione verso gli studenti.


Bibliografia



Top 20 principles from psychology for preK–12 teaching and learning. American Psychological Association (2015)


Azer, A.S., The qualities of a good teacher: how can they be acquired and sustained? Journal of the Royal Society of Medicine, 98, 67-69, 2005


Graesser, A.C., Improving learning. Monitor of psycology, 54-60, (2011)


Lumpkin, A; Claxton, H.; Wilson, A, Key characteristics of teacher leaders in schools. Administrative Issues Journal, 4(2), 59-67, 2014


Rimm-Kaufman, S., &Sandilos, Improving Students' Relationships with Teachers to Provide Essential Supports for Learning. Positive relationships can also help a student develop socially, 2014




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