Negli ultimi anni, le aziende si sono trovate ad affrontare un contesto storico e sociale del tutto nuovo causato da molti fattori, in primis dalla pandemia, ma anche da: inflazione, cambiamenti delle aspettative dei clienti, problemi nella catena di forniture, ricerca di personale, e molto altro ancora.


La maggior parte delle aziende, modificando i propri tradizionali modelli di lavoro, ha promesso un lavoro più flessibile e attento all’equilibrio lavoro-vita privata.


Ad oggi, però, sono ben poche le aziende che hanno ripensato i modelli di lavoro tradizionali, fornendo alle persone, non solo la tecnologia, ma tutte le competenze hard e soft necessarie per essere produttive ovunque.


Qualsiasi azienda dovrebbe porsi come obiettivo quello di consentire alle persone di lavorare ed essere produttive (ma anche sane e felici) indipendentemente dal luogo fisico in cui lavorano abitualmente.


Per consentire ciò, negli ultimi anni sono state introdotte molte risorse, come:

  • Leadership di supporto, che fornisce aiuto e sostegno alle persone per il raggiungimento dei propri obiettivi.
  • Agilità organizzativa.
  • Autonomia lavorativa.

Grazie a queste e molte altre iniziative, oggi il 55% delle persone dichiara di poter essere produttivo indipendentemente dal luogo in cui lavora.


Secondo un recente studio, è stato rilevato, infatti, che il lavoro ibrido è ciò che le persone desiderano maggiormente. Eppure, solo una piccola percentuale di aziende ha adottato un modello di lavoro in grado di garantire alle persone flessibilità nella gestione del tempo in sede o da casa.



Hybrid work: cos’è il lavoro ibrido? 

Il lavoro ibrido è una forma di lavoro flessibile in cui le persone svolgono in parte il proprio lavoro in ufficio e in parte da remoto. Ci sono due opzioni di lavoro ibrido.


La prima è lavorare principalmente da remoto con presenze occasionali in ufficio (remote-first). La seconda è lavorare prevalentemente in ufficio con qualche giorno al mese di smart working (office-first). L'obiettivo è quello di sfruttare al meglio i vantaggi di entrambi i metodi di lavoro.


Il modello di lavoro ibrido garantisce una buona produttività, sia in sede, che da remoto?


I modelli di lavoro ibridi efficaci richiedono che le persone abbiano accesso agli strumenti e ai processi giusti, ovunque decidano di lavorare. Oltre a permettere che il lavoro si svolga in luoghi diversi, le aziende devono sviluppare una forza lavoro che senta di poter essere produttiva.


Ad oggi, le organizzazioni hanno investito per lo più in ottimizzazione della tecnologia, degli strumenti e dei processi per il lavoro da remoto, senza considerare tutte quelle persone che si sentono produttive solo in ufficio, oppure che faticano ad essere produttive, indipendentemente dagli strumenti tecnologici a disposizione.


Ci sono una serie di ragioni per cui le aziende dovrebbero optare per una modalità di lavoro ibrido. Qui di seguito ne sono riportati alcuni.

  • Le persone possono godere dei benefici di lavorare in ufficio, come mantenere relazioni sociali con i colleghi e sentirsi parte dell'azienda, e al tempo stesso avere i vantaggi di un lavoro da remoto, che può contribuire a migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita personale, avendo effetti positivi sulla salute e sul rendimento aziendale.
  • Molte ricerche indicano che le persone preferiscono un modello di lavoro che prevede di passare due o tre giorni alla settimana lavorando da remoto, alternandolo alla presenza in ufficio.
  • Acquisizione di nuovi talenti che vivono distanti: la possibilità di recarsi in ufficio solo alcune volte, può convincere molti dipendenti ad accettare proposte di lavoro, anche se l'azienda si trova lontano dall'abitazione.
  • Le aziende stanno rinnovando i loro spazi lavorativi per adattarsi al modello di lavoro ibrido. Ciò significa che le postazioni fisse sono state ridimensionate, mentre sono stati aumentati gli spazi di condivisione.


I digital nomad: chi sono i nomadi digitali?

Con “nomadi digitali” si intendono tutte quelle persone che, sfruttando le possibilità e le potenzialità offerte dal digitale, decidono di svolgere il loro lavoro da remoto, scegliendo in libertà il luogo in cui vivere. 


Il lavoro tradizionale viene sempre più rifiutato a beneficio di uno stile di vita più flessibile, la cui sostenibilità dipende solo da due fattori: qualità degli strumenti digitali e la disponibilità della connessione Internet.


La maggior parte dei nomadi digitali opera in settori ad alto valore aggiunto, con competenze che spaziano dal mondo dell’insegnamento, della comunicazione, all’informazione tecnologica, oltre alla buona padronanza delle lingue.


Sono numerosi i ruoli che vengono ricoperti dai nomadi digitali, come Web Developer, Copywriter, Marketing Specialist, Editor, Giornalista, Scrittore e molti altri.


Secondo il Report pubblicato nel 2021 dal sito Brother Abroad, le persone che si definiscono nomadi digitali nel mondo, sarebbero oltre 35.000.000. Si prevede di arrivare ad un miliardo di nomadi digitali entro il 2035. 


Il Report annuale dell'Associazione Italiana Nomadi Digitali e di Airbnb ha rivelato quanto il fenomeno del nomadismo digitale sia diffuso in Italia.


L'indagine ha coinvolto remote worker, italiani e stranieri, al fine di identificare il loro profilo, conoscere le loro esigenze e identificare i principali problemi del nostro paese.


Dalle stime risulta che circa il 46% degli intervistati ha già sperimentato il nomadismo digitale, la maggior parte è ben istruita (il 42% con una laurea e il 31% con un master o un dottorato) e hanno un'età media di 37 anni.


I risultati della ricerca di Passport-Photo.Online hanno evidenziato che i nomadi digitali sono costituiti da quattro generazioni: il 44% Millennial (1981-1995), il 23% Generazione X (1961-1980), il 21% Generazione Z (dopo il 1995) e il 12% Baby Boomer (1946-1960).


Per mantenere uno stile di vita nomade, una parte delle persone si dedica al lavoro dipendente (21%), un'altra parte è imprenditrice (33%) e una parte restante opera come professionista esterno (36%), prestando servizi a più compagnie.


Conclusione

Le persone con una mentalità digitale (digital mindset) sono in grado di lavorare ovunque, indipendentemente dal loro livello di competenza tecnica. Si tratta di un assetto mentale che non solo consente loro di utilizzare la tecnologia, ma anche di farlo in modo naturale in qualsiasi contesto.


La tua azienda è pronta a sviluppare una mentalità digitale?