La presentazione di Sé fa riferimento all'atto di trasmettere informazioni che riguardano se stessi ad altre persone. Ma come cambia il modo di presentarsi attraverso i social media?



Sebbene la ricerca psicologica abbia senz’altro ancora molto da comprendere sulla relazione tra Sé offline e online, lo studio della presentazione di Sé sui social network ha portato gli studiosi alla formulazione di due ipotesi contrastanti.



Da un lato, in linea con l’ipotesi dell'identità virtuale idealizzata, le persone tenderebbero a mostrare online caratteristiche idealizzate di Sé. In linea con tale ipotesi, il positivity bias fa proprio riferimento al fatto che le persone tendono a evitare di rivelare esperienze emotivamente negative online, mentre tendono a svelare aspetti di Sé di natura positiva, al fine di presentare un’immagine di Sé più desiderabile e stimolare l’attrazione e l’approvazione sociale (Reinecke & Trepte, 2014). 



Questo comportamento sembrerebbe diffuso soprattutto tra gli adolescenti, per il forte bisogno di essere approvati dagli altri e sentirsi parte del gruppo sociale.



Dall’altro, i social network costituiscono un contesto sociale esteso in cui le false rappresentazioni di sé possono essere difficili da nascondere ad amici, familiari e colleghi. Tale ipotesi, chiamata ipotesi estesa della vita reale, sostiene che i social network integrino varie fonti di informazioni personali e che le persone li utilizzino per comunicare il loro vero Sé. 



È questo un uso più consapevole dello strumento, che rimanda anche a una maggiore consapevolezza di Sé.



Le due ipotesi sono state ampiamente supportate dagli studi fino ad oggi condotti, ma ciò che sembra fare la differenza è il ruolo delle caratteristiche di personalità degli individui che presentano la propria identità online. 



A tal proposito, una recente revisione sistematica (Twomey, & O'Reilly, 2017) ha esaminato quali caratteristiche di personalità e di salute mentale risultano associate con la presentazione di Sé su Facebook e ha permesso di evidenziare alcune chiare tendenze:



1) le persone che hanno una valutazione positiva di sé stesse (buon livello di autostima) e si sentono parte integrante di una rete sociale che le sostiene tendono a presentarsi online per come sono realmente;



2) le persone con un basso livello di autostima, con difficoltà a gestire le proprie emozioni (alta instabilità emotiva) e con un forte desiderio di essere ammirati dagli altri (alto narcisimo), tendono a presentarsi in maniera diversa da ciò che sono realmente e tale incongruenza si associa a un elevato livello di ansia sociale.




Info sull'autore:



La Prof.ssa Daniela Villani insegna Psicologia della personalità alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si occupa di analisi dell’interazione con i media e di interventi mirati alla promozione del benessere con il supporto di nuove tecnologie. Ha pubblicato "Tecnologie emotive" (con Alessandra Grassi e Giuseppe Riva, 2011).



Bibliografia



Twomey, C., & O'Reilly, G. (2017). Associations of self-presentation on Facebook with mental health and personality variables: a systematic review. Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 20(10), 587-595



Reinecke L., & Trepte S. (2014). Authenticity and well-being on social network sites: A two-wave longitudinal study on the effects of online authenticity and the positivity bias in SNS communication, Computers in human behavior, 30, 95-102



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