Introduzione



La scuola è un luogo fondamentale per lo sviluppo degli studenti, poiché permette loro di acquisire le competenze di base necessarie ad affrontare le differenti sfide della vita.


Negli ultimi anni, grazie anche alla Riforma scolastica, è aumentato l’interesse per curricula scolastici più “ampi”, che aiutano i ragazzi a sviluppare le loro abilità sociali ed emotive.


La ricerca scientifica dimostra infatti che possedere un’Intelligenza Emotiva e delle buone abilità sociali è spesso associato con il successo in molti ambiti della vita, tra cui una migliore prestazione scolastica e lavorativa.



1. Intelligenza Emotiva: che cos'è



L’Intelligenza Emotiva è un concetto relativamente giovane in letteratura, correlato alla Personalità e all'Intelligenza e reso popolare da Goleman (1995).


Per primi Salovey e Mayer (1990) definiscono l’Intelligenza Emotiva come l’abilità di comprendere e monitorare i propri sentimenti e quelli degli altri e utilizzare tali informazioni per agire e adattarsi alle situazioni sociali. Gli autori evidenziano tre componenti:


  • valutazione ed espressione emotiva;

  • regolazione emotiva;

  • uso delle emozioni.


Successivamente, Goleman (1995) afferma che l’Intelligenza Emotiva è più importante del QI per predire il successo nella vita. Egli individua quattro competenze specifiche:


  • conoscenza delle proprie emozioni;

  • controllo delle emozioni;

  • motivazione di sé stessi;

  • riconoscimento delle emozioni altrui;

  • gestione delle relazioni.


Bar-On (2000) definisce l’Intelligenza Emotiva come un insieme di capacità non cognitive, che influenzano l’abilità dell’individuo di agire e adattarsi efficacemente alle diverse situazioni sociali.


Egli costruisce l’Emotional Quotient Inventory (EQ-i), uno strumento self-report che presenta le cinque diverse dimensioni dell’intelligenza emotiva da lui individuate:


  • intrapersonale: considerazione di sé, autoconsapevolezza emotiva, assertività, indipendenza, realizzazione di sé;

  • interpersonale: empatia, responsabilità sociale, relazioni interpersonali;

  • gestione dello stress: tolleranza allo stress e gestione degli impulsi;

  • adattabilità: test della realtà, flessibilità e problem solving;

  • umore generale: ottimismo e felicità.


Infine, Mayer, Caruso e Salovey (1999) propongono una definizione di Intelligenza Emotiva che si focalizza su quattro abilità legate alle emozioni, che variano in base all'elaborazione di informazioni di basso livello e alluso strategico delle informazioni emotive per raggiungere i propri obiettivi. Le quattro abilità sono:


  • percezione accurata delle emozioni;

  • utilizzo delle emozioni per facilitare il processo decisionale;

  • comprensione delle emozioni;

  • gestione delle emozioni.



2. Intelligenza Emotiva: perché è importante



Un grande filone di ricerca ha mostrato che l’Intelligenza Emotiva è correlata a risultati positivi nella vita in generale (Curci et al., 2014):


  • maggiore supporto e calore genitoriale percepito;

  • elevato comportamento prosociale;

  • relazioni positive con i pari e i familiari;

  • maggiore ottimismo;

  • maggiore auto-monitoraggio delle proprie emozioni e di quelle degli altri;

  • competenze sociali più elevate.


Si è osservato, d'altra parte, che bassi livelli di Intelligenza Emotiva sono caratteristici di comportamenti autodistruttivi e devianti quali:


  • relazioni superficiali con i pari;

  • assenze non autorizzate a scuola;

  • espulsione dalla scuola;

  • uso precoce di droga e alcol;

  • depressione e ruminazione depressiva.


Per quanto riguarda il successo scolastico, è stato dimostrato che l’Intelligenza Emotiva modera il rapporto tra la capacità cognitiva e la prestazione scolastica.


Gli studenti che sono più capaci di capire e gestire le proprie emozioni in modo efficace ottengono risultati migliori a scuola rispetto ai loro coetanei che hanno un’Intelligenza Emotiva meno sviluppata (MacCann, C., et al; 2020).



3. Intelligenza Emotiva: come inserirla nei programmi scolastici



Negli ultimi anni sono stati proposti diversi programmi per migliorare le abilità emotive di studenti e insegnanti.


L’organizzazione Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning (CASEL) sottolinea infatti che è importante aprire tali programmi tanto agli insegnanti quanto agli studenti.


La CASEL afferma, inoltre, che tali programmi:


  • forniscono un’istruzione appropriata allo sviluppo;

  • creano un ambiente di apprendimento coinvolgente;

  • insegnano ai bambini e ai ragazzi ad applicare le abilità sociali ed emotive in tutti i contesti di vita;

  • migliorano le prestazioni scolastiche, utilizzando le dimensioni cognitive, emotive e sociali dell’apprendimento.


La CASEL descrive due programmi basati sull'evidenza. Il primo programma è il workshop sull’Intelligenza Emotiva per gli insegnanti. Esso ha come obiettivo quello di fornire agli insegnanti le risorse per creare un ambiente scolastico sicuro, soddisfacente, attento e produttivo e alcune strategie di coping per la gestione dello stress. 


Il workshop fornisce agli insegnanti (Brackett, M.A., & Katulak, N.A., 2007):


  • informazioni approfondite sulle quattro abilità dell’intelligenza emotiva: percezione, uso, comprensione e gestione delle emozioni;

  • competenze pratiche che sfruttano un approccio emotivo: svolgono un ruolo fondamentale nell'insegnamento, nel processo decisionale, nella gestione della classe, nella gestione dello stress, nelle relazioni interpersonali e nella qualità complessiva della propria vita;

  • strategie e strumenti innovativi per sviluppare le abilità dell’Intelligenza Emotiva: attività, simulazioni e discussioni di gruppo.


Il secondo programma riguarda l’alfabetizzazione emotiva per gli studenti. L’alfabetizzazione permette di promuovere le abilità sociali degli studenti, migliorando la consapevolezza di loro stessi e degli altri, l’empatia e una sana comunicazione. 


Il programma è composto da sei fasi concrete e di facile attuazione. Le fasi devono essere seguite in ordine, introducendo una nuova emozione a settimana. Le sei fasi sono (Brackett, M.A., & Katulak, N.A., 2007):


  • introduzione dell’emozione della settimana: l'insegnante chiede agli studenti di associare un'emozione a un’esperienza personale, così da personalizzare l’esperienza di apprendimento dei ragazzi e collegare l’emozione a livello intellettuale ed emotivo;

  • disegni e spiegazioni personali: l'insegnate chiede agli studenti di interpretare dei disegni astratti legati all'emozione al fine di incoraggiarne il pensiero divergente;

  • associazioni con gli argomenti studiati o del mondo reale: l'insegnante educa agli studenti a vivere l'emozione da una diversa prospettiva, inquadrandola sia a livello personale che a livello sociale;

  • discussione con un membro della propria famiglia sull'emozione: questa fase incoraggia il coinvolgimento della famiglia nel mondo scolastico e favorisce una buona comunicazione tra gli studenti e le loro famiglie;

  • discussione in classe: questa fase aiuta gli studenti ad accogliere e comprendere le prospettive altrui;

  • scrittura creativa: gli studenti utilizzano le proprie idee ed esperienze personali per pensare creativamente e criticamente. In questa fase i ragazzi sono chiamati a scrivere un testo che abbia per soggetto l’emozione della settimana in relazione alle proprie esperienze. Ciò è un potente mezzo di espressione della propria consapevolezza emotiva.



Bibliografia



Bar-On, R. (2000). Emotional and social intelligence: Insights from the Emotional Quotient Inventory. In R. Bar-On & J. D. A. Parker (Eds.) The handbook of emotional intelligence: Theory, development, assessment, and application at home, school, and in the workplace (pp. 363–388). San Francisco, CA: Jossey-Bass.


Brackett, M.A., & Katulak, N.A. (2007). Emotional Intelligence in the Classroom: Skill-Based Training for Teachers and Students. In J. Ciarrochi & J. D. Mayer (Eds.), Applying emotional intelligence: A practitioner's guide (p. 1–27). Psychology Press.


Curci, A., Lanciano, T., & Soleti, E. (2014). Emotions in the Classroom: The Role of Teachers’ Emotional Intelligence Ability in Predicting Students’ Achievement. The American Journal of Psychology, 127 (4), 431-445.


Goleman, D. (1995). Emotional intelligence: Why it can matter more than IQ. London, UK: Bloomsbury.


MacCann, C., Jiang, Y., Brown, L.E.R., Double, K.S., Bucich, M., & Minbashian, A. (2020). Emotional intelligence predicts academic performance: A meta-analysis. Psychological Bulletin, 146 (2), 150–186.


Mayer, J. D., Caruso, D. R., & Salovey, P. (1999). Emotional intelligence meets traditional standards for an intelligence. Intelligence, 27, 267–298.


Salovey, P., Mayer, J.D. (1990). Emotional intelligence and the ability to succeed. New York: Bantam.



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